Pranoradionica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA TRASMISSIONE PRANORADIONICA DI ENERGIA COSMICA

Lo scopo dei trattamenti energetici è quello di far funzionare l'organismo in modo più armonioso, ed eventualmente di permettere al corpo di autoguarirsi. Questa Energia Universale, o Energia Cosmica, è simile al Prana degli indiani, al KI dei giapponesi e al Chi dei cinesi. La parola Energia deriva dal greco ergon (lavoro); il termine nerges significa "attivo", è qualcosa che agisce, che crea continuamente, che si muove. 

Le tecniche sono molto antiche; la loro origine si perde nella notte dei tempi: sappiamo che erano praticate nel Tibet già 5000 anni fa, ma in effetti sono più antiche di quell’epoca. E una sorta di superyoga; diciamo che questo insegnamento si è un po' perso ed è apparso in questa sua nuova forma alla fine del XIX secolo poiché si è verificata la situazione adatta perché fosse trasmesso a un numero maggiore di persone, senza distinzione di razza, di cultura, né di religione; senza privilegiare élite di alcun tipo. 

Tutte le persone, se lo desiderano, possono accedere a questo insegnamento che fornisce lo strumento necessario per essere canale di questa Energia e consente di accrescere la vostra vitalità, la vostra resistenza, apportando al vostro corpo un aiuto energetico; questo non vuol dire che non avrete più dei malesseri o delle malattie, potrete però agire su malesseri maligni o passeggeri e potrete anche trasmettere questa energia alle persone vicine.

L’Energia cosmica, da dove viene e dove si trova? E’ un'energia cosmica che si trova in tutto l'universo ed è all'origine di tutta la vita sulla terra, si trova semplicemente nell'aria che respiriamo,  è fuori, è a casa vostra ed è ovunque, in quantità illimitata, è a nostra disposizione. 

Perché privarsene? Come captare questa Energia cosmica? Da una parte attraverso la respirazione e dall’altra attraverso dei centri nervosi, che sono conosciuti nelle culture orientali con il nome Chakra e che qui chiameremo semplicemente centri energetici. Sono  i centri energetici   i veri centri ricettori, trasformatori e distributori dell'energia cosmica

Bisogna imporre le mani, meglio i  polpastrelli e anche le palme. In questo insegnamento sono terminali delle dita che trasmettono l'energia, non ha importanza la mano destra o la mano sinistra, usate quella che preferite.  

Stabilite prima di tutto su quale centri energetici dovete applicare l'energia, cioè, dovete individuare il centri energetico che corrisponde all'organo o alla malattia in questione, poi posate1-2-3-4 dita sul centro energetico (chakra) appropriato; ricordate che non c'è moltiplicazione di energia se posate più dita; un dito è sufficiente, quindi una mano va sul centro energetico (chakra) interessato e l'altra mano sulla parte affetta dalla malattia. 

Per quello che riguarda il contatto, dovrà essere molto leggero, la qualità dell'applicazione è migliore quanto meno viene toccato il corpo. Assolutamente nessuna pressione deve essere esercitata sui centri energetici, solo un contatto delicato, non cercate di ficcare l'energia dentro le persone, ogni persona può ricevere una sola applicazione di energia al giorno, e questo apporto può durare al massimo 5 minuti, soprattutto non più di 5 minuti, meglio meno che più. Con il corso si acquisisce la capacità e quindi la possibilità di trasmettere a distanza l’energia cosmica.   

Tale modalità si applicherà esclusivamente nei casi in cui il paziente sarà impossibilitato a presentarsi alle sedute o nel caso in cui tratteremo malati fisicamente lontani o ancora per non interrompere trattamenti nei giorni di festa in cui non ci sarà possibile incontrare personalmente la persona malata. È necessario comunque che il paziente sia cosciente e consenziente;  potrà essere stabilito l’orario del trattamento e il malato si disporrà in modo da ricevere al meglio l’energia trasmessa. 

Dobbiamo imparare a sentire il passaggio dell’energia nelle nostre mani, quindi imparare a modulare questa trasmissione di energia per trasmettere l’energia in maniera sempre più efficace: ecco perché dovete stare attenti alla vostra percezione quando applicate l’energia. 

Durante una seduta energetica potrete sentire dei leggeri formicolii, un tenue calore, o una sensazione di pulsazione, oppure un flusso continuo con una piccola corrente elettrica, una leggera sensazione di attrazione (calamita), oppure niente: questa è una cosa frequente, l’energia passa comunque; basta che uno sia concentrato e che abbia l’intenzione di trasmetterla a un altro. Se sentite l’energia che passa durante l’applicazione significa che si percepisce quello che noi chiamiamo il “ritorno di energia”. 

Che cosa è il ritorno di energia? 

Quando si mettono le dita sui centri energetici per trasmettere l’energia, l’energia si mette a circolare rapidamente a una forte velocità nel corpo della persona che la riceve; quando i centri energetici che si stanno trattando sono saturi di questa energia, l’energia ritorna al suo emittente, cioè a chi la sta applicando; questo ritorno di energia si manifesta con le variazioni di sensazione della mano che abbiamo enumerato prima. Quando sentite il ritorno di energia bisogna interrompere la trasmissione, perché la seduta è terminata, la persona è stata saturata di energia. Il ritorno di energia può avvenire prima della scadenza dei 5 minuti, spesso avviene entro i primi 3 minuti. Quindi tutte le modificazioni delle vostre sensazioni nel corso di una seduta significano un ritorno di energia. 

Se non tenete conto di questo ritorno di energia riprenderete dalla persona tutta l’energia che avete cercato di trasmetterle: non è grave per la persona, semplicemente il risultato della trasmissione sarà nullo. 

La persona che riceve l’energia può a sua volta avvertire sensazioni di calore, freddo, formicolio, può sentire un senso di pressione sul centri energetici, può anche sentire una pressione troppo grande, quasi un dolore, oppure un calore che aumenta e diventa bruciante, o un freddo eccessivo; è molto raro che qualcuno chieda di interrompere la seduta di energia perché questo gli provoca dolore: è chiaro che in questo caso dovete interrompere la seduta di energia perché è inutile forzare; anche chi riceve può non sentire assolutamente niente, ma l’energia viene trasmessa lo stesso dal momento che l’avete programmata, a condizione che facciate bene il vostro lavoro, con concentrazione e buona volontà. 

lI pensiero è il sostegno di questa applicazione di energia; possiamo dire che la programmazione è legata all’intenzione di chi la trasmette, all’intenzione che si ha effettivamente di trasmettere l’energia. Non è consigliato trasmettere l’energia in uno stato emotivo alterato. 

Di quanti trattamenti si ha bisogno? È importante che queste applicazioni vengano date consecutivamente. L'ideale è farli tutti i giorni, soprattutto quando si inizia la cura; in questo modo l'energia non ha il tempo di disperdersi tra una seduta e l'altra, al contrario, si accumula e si potenzia e l'evoluzione della cura è molto più rapida. All'inizio di un trattamento di energia bisogna "bombardare" per più giorni consecutivi per poter far partire un processo di attivazione del lavoro: da 3 a 5 giorni consecutivi è un ritmo ottimale, una volta a settimana non serve a nulla, siamo comunque liberi di agire come possiamo e come vogliamo per quello che riguarda la durata del trattamento energetico. Non si può determinare in anticipo la durata di questo trattamento e non è consigliabile dire alla persona "ti tratterò per 5-10-15 giorni", perché non abbiamo né il diritto né il potere di fare delle promesse di guarigione, non possiamo conoscere l'evoluzione della malattia né sapere e prevedere come la persona reagirà all'energia. Se una persona pensa alla durata e al risultato, questo comportamento sarà di ostacolo all'energia, dobbiamo in qualche modo separarci e distaccarci dal risultato; quando si entra nel tipo di logica del risultato, si riduce il modo di captare l'energia. Una persona dovrebbe avere l'umiltà di trasmettere l'energia fino a quando è necessario. Quando cominciate un trattamento di energia è molto raro che alla fine del 3° - 5° giorno non ci sia alcun cambiamento, se non altro della condizione generale: il malato ha più resistenza, più vitalità, dorme meglio, ricomincia a mangiare. Non fatevi intrappolare dalla voglia delle persone di non prendere più le loro medicine, consigliate sempre loro di chiedere al loro medico se possono ridurre le dosi delle medicine; non intervenite mai sull'aspetto medico. Se verificate che ci sono dei miglioramenti potete diradare i trattamenti, il minimo comunque è sempre 3 volte alla settimana, non esistono regole fisse, tutto è basato sulla disponibilità e sulla possibilità delle persone. Se alla fine di alcune settimane non vedete alcun risultato avete il diritto di lasciar perdere, anche il malato ha questo diritto; potete anche indirizzarlo a qualcun altro e avete anche il diritto di non curare nessuno. Dipende da voi. Abbiamo parlato di casi di miglioramento, ma ci sono anche casi di aggravamento. Questo va detto, come va detto anche che questo è normale, anzi, è un segno eccellente perché vuol dire che è iniziata la "depurazione": come in tutte le tecniche energetiche il miglioramento può iniziare con una depurazione del malato; per esempio, se parlate con un agopuntore, questo vi dirà che all'inizio c'è un peggioramento, lo stesso se parlate con un osteopata o con un pranoterapeuta, e qualche volta ci può scatenare perfino una malattia latente; non è così divertente quando un paziente si affida a questa cura, ma a volte ci sono dei risultati straordinari. Naturalmente bisogna considerare la possibilità che le sedute energetiche siano inefficaci; non dite "con me non funziona, questa energia non vale niente", non vi colpevolizzate per un insuccesso e non abbiate rancore verso l'energia.  

E’ importante mantenere il silenzio durante la seduta ed è una cosa che dovete richiedere alla persona che state trattando: soprattutto che non si metta a chiacchierare con voi durante la trasmissione di energia;non è importante che creda a quello che state facendo,  non ha neanche bisogno di credere all'energia universale, chi trasmette l'energia invece deve credere all'energia universale, altrimenti non può utilizzare l'energia come veicolo. L'ultimo punto importantissimo per trasmettere l'energia è la disponibilità interiore: dovete in qualche maniera separarvi dalle vostre preoccupazioni individuali durante i 5 minuti del trattamento; idealmente bisognerebbe fare il vuoto mentale (ma è impossibile), semplicemente pensate di essere un canale, oppure concentratevi sul chakra che state investendo con la vostra energia, e soprattutto state attenti alle sensazioni che ricevete durante la trasmissione, siate cioè vigili per capire quando c'è un ritorno di energia. La trappola è quella di pensare che siamo noi a fare il lavoro, mentre l'unica cosa che facciamo è di essere volontari canali di questa energia: è per questo che durante i 5 minuti è importante essere un canale più pulito e puro possibile. Per quello che riguarda la purezza fisica, si raccomanda dì non trasmettere l'energia dopo aver bevuto sostanze alcoliche o aver mangiato abbondantemente, perché saremmo dei canali meno neutri. I metalli, gli anelli o altre cose non influenzano la trasmissione perché l'energia è molto più importante di queste cose; l'importante è sentirsi a proprio agio nel proprio corpo, non essere contorti. Attenzione però, l'energia non passa se ci sono delle protesi di metallo, di plastica, di legno o gesso (per esempio su chi ha una gamba ingessata l'energia deve essere applicata al di sopra del gesso); l'energia non funziona nel caso di interruzioni fisiologiche, come una rottura di un nervo o di un osso (si parla della persona che riceve).


 



I POTENZIALI RISCHI A CUI SI SOTTOPONGONO TERAPEUTA E CLIENTE

I pranoterapeuti od i massaggiatori, ignari ed inconsapevoli, “imponendo le mani” su di una persona in realtà mettono, pericolosamente, in contatto i propri codici bioinformativi, le proprie oscillazioni personali, vale a dire la propria struttura bioelettronica (leggi codici di collegamento con il proprio corpo astrale, causale ecc…) con i codici vitali e personali dell’ammalato ricevente, (sarebbe come consegnare ad un esperto “hacker” la password del proprio PC). In pratica il terapista inserisce, nel corpo del malato, attraverso le classiche tecniche di massaggio od i passi pranoterapici, le proprie vibrazioni eteriche e riceve dal malato (vedi le leggi di biorisonanza e le leggi della fisica quantistica), le vibrazioni patologiche e le sue informazioni malate e disarmoniche.

Il corpo eterico dell’operatore, in un certo senso, si sostituirebbe al corpo eterico del paziente e in questo modo andrebbe a forzare ed a manomettere, a vari livelli d’intensità e secondo la potenza bioenergetica individuale, le sue oscillazioni ed i suoi codici bioinformativi, intervenendo quindi prepotentemente nei meccanismi di guarigione ed evoluzione sia fisici che spirituali.

Quest’evento provoca sempre un’ importante interferenza e perturbazione nelle oscillazioni biologiche e vitali del malato e vi è la possibilità di creare con lui un legame perverso ed indesiderabile; il pranoterapeuta ed il massaggiatore andrebbero inoltre incontro al pericolo di caricarsi, nel miglior dei modi, delle disarmonie del malato ma nel peggiore dei casi del karma dello stesso e dovrà, presto o tardi, pagar caro questa pratica con sofferenze, malattie e tribolazioni. Il fluido del paziente tolto dal pranoterapeuta o massaggiatore é, di conseguenza, mescolato con forze eteriche che devono ancora compiere il loro naturale lavoro nell’organismo e da questo ne consegue che gli organi a secrezione interna sono forzati e sovraccaricati. Inoltre, le forze eteriche che il terapista “magnetizzatore” trasferisce dal suo organismo a quello del paziente sono così specifiche, individuali e graduate ed il loro modo vibratorio è così particolare, che non potranno mai alleviare le funzioni degli organi a secrezione interna del malato, ma causeranno una totale disorganizzazione. Verrà creato, quindi, un vincolo assolutamente indesiderabile fra il terapista ed il malato che potrà generare un’associazione innaturale dei due corpi eterici e dei loro codici informativi fisici e spirituali, con spiacevoli conseguenze per entrambi.



Altri pericoli potenziali, per i malati e per gli operatori, provengono dai locali adibiti a studio professionale nei quali i pranoterapisti ed i massaggiatori credono di aiutare e curare i loro pazienti; questi locali, anche se costruiti ed arredati secondo i sani principi della bioarchitettura, diventano presto dei depositi di onde di forma malate ed insalubri.

addensamento di energia congesta tendente a salire negli angoli della stanza



Una semplice investigazione radioestesica ed esoterica rivela istantaneamente che gli eteri estratti dal paziente e rigettati dal pranoterapeuta nell’atmosfera formano una massa nebulosa e spessa, di un colore simile al grigio-ferro che ricopre, come un tappeto, il pavimento delle stanze e si addensa negli angoli del soffitto, angoli che si possono notare essere sempre più scuri e sporchi del resto delle pareti per un processo fisico di addensamento, a causa della loro geometria, di ogni genere di particelle e di ioni.

In questa massa, che è misurabile e può arrivare talvolta al ginocchio, brulica una grande quantità di “germi eterici” molto pericolosi e sono misurabili frequenze ed oscillazioni basse e patologiche il cui valore in Unità Bovis (UB), a volte, non supera 1.500 o 2.000 UB.

Qui verrebbero “curati” i malati che, magari guariti da un disturbo lieve, si portano a casa come “regalo” i germi o le bioinformazioni di altri mali, ai quali eventualmente sono organicamente predisposti; quando più tardi si riammaleranno, chi farà loro comprendere che sono vittime del sistema di guarigione pranoterapeutico o masso-terapeutico?

Potrete trovare ulteriori riferimenti in:

“Onde Elettromagnetiche, l’invisibile e la nostra salute”, Ed. Xenia di Claudio Viacava, e l’intramontabile volumetto: “Medicina Vibrazionale”, Ed. Lampis di Richard Gerber.


 

PM 11  MAGNETIZZATORE PER PRANOTERAPEUTA

La pranoterapia è una delle più antiche forme di cura che l’uomo abbia mai sperimentato. Pranoterapia significa “cura mediante l’utilizzo del prana”, e prana è una parola sanscrita (antica lingua dell’india) che vuol dire “soffio vitale” e si riferisce all’energia di cui è permeato tutto l’universo.

Analisi spettrografica delle emissioni sonore della tavola attiva

Come si può notare le frequenze magnetizzatrici interne sono totalmente protette da interferenze esterne

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PM 12  PROTEZIONE DA VIBRAZIONI PATOLOGICHE

La pranoterapia ed il massaggio, se usati senza precauzioni e competenze possono nuocere gravemente alla salute dell'operatore e del paziente.

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Una tecnologia che coinvolge l'interazione umana cosciente con i campi sottili di energia. Può essere usata per proiettare l'energia e l'intenzione specifica a se stesso o ad altri. Disporre un desiderio sotto forma di testo, Immagine e/o tavola radionica specifica fra le piastre e chiudere il coperchio della macchina fino a che il desiderio/obiettivo non avvenga, solitamente entro una settimana o due.

effetto campo magnetico generato